AUTRICE: MARIAELENA AGAZZI
OPERA: IDEM… PER SEMPRE
OLTRE A SCRIVERE, COSA FAI NELLA VITA?
Faccio un sacco di cose. Innanzitutto mi dedico al mio lavoro: sono un’insegnante da più di trent’anni. Il mio lavoro mi appassiona molto, mi piace il rapporto con i bambini, seguire i loro processi di crescita, affiancarli nei loro progressi, farmi piccola per comprenderli meglio. Credo di essere nata per fare questo. Poi sono una mamma di due ragazzi ormai adulti e indipendenti, che ho cresciuto con tanto impegno e tanto amore insieme a mio marito. Essere mamma è un lavoro infinito che non finisce mai, nemmeno quando i figli prendono le loro strade. Sono orgogliosa di loro, delle loro vite, di come siano cresciuti giudiziosi e con valori che ritengo indispensabili. Ho una vita sociale ricca e variegata, non nego mai il mio aiuto e mi impegno su vari fronti, soprattutto nel sociale.
COME É NATO IL TUO LIBRO? HAI PRESO SPUNTO DA QUALCOSA?
Il mio libro è nato così, da un’idea molto poco chiara e da una chiacchierata con mia cugina, dalla quale ricevo sempre spunti preziosi. Da tempo pensavo ad un romanzo, ad una storia da raccontare che mi appassionasse in prima persona. Ho scritto di getto il primo racconto, attualmente primo capitolo. Sono indietreggiata nel tempo, a quando trascorrevo le vacanze con i miei bimbi piccoli in una località della riviera romagnola poco distante da Gatteo… Ho azionato la fantasia, ho immaginato dei personaggi, li ho inquadrati in ogni sfumatura, ho visto la casa gialla, la spiaggia, il mare, lunghe vacanze e poi l’adolescenza, i primi batticuori… E da lì, capitolo dopo capitolo, senza sapere esattamente dove sarei approdata, è nato “Idem per sempre”. Solo a metà libro ho capito sorprendentemente che avrebbe potuto diventare un romanzo. Allora ho iniziato a lavorarci seriamente. É una storia inventata, ma in cui emergono molte realtà che nella mia vita ho conosciuto. Il mio lavoro di insegnante mi porta naturalmente a scoprire e ascoltare tante storie… In questo libro c’è davvero di tutto un po’.
VIENI DA UNA FAMIGLIA DI SCRITTORI?
No, assolutamente no. Non vengo da una famiglia di scrittori. Mio padre era veterinario, mia madre insegnante. Mio padre scriveva bene, dicono, ma non l’ho mai visto approcciarsi alla scrittura come hobby o passione.
QUANTO CONTANO LE TUE RADICI IN QUELLO CHE SCRIVI? Le mie radici hanno un ruolo fondamentale in tutto ciò che scrivo. Ogni storia, ogni personaggio che creo, porta con sé un pezzo della mia esperienza o della mia storia personale. Anche quando racconto di vite diverse dalle mie, riconosco che le parole sono impregnate di abitudini, pensieri e valori che ho assimilato nel corso degli anni, tramandati da chi mi ha preceduto: dai miei genitori, dalle mie nonne e da tutte le figure che hanno influenzato la mia crescita. Credo fermamente che sia impossibile separarsi dalla propria essenza. Quando scrivo, non mi rifugio in un mondo completamente estraneo; piuttosto, accedo a un universo parallelo in cui emergono tutte le influenze che ho assorbito nel corso della mia vita. Le esperienze, le tradizioni familiari, le conversazioni che ho vissuto, ciò che mi è stato raccontato diventano parte integrante della mia narrativa. Più leggo il mio libro, più mi rendo conto di quanto “mio” ci sia, anche se indossato da altri personaggi. Ogni volta che Paola e Daniele si esprimono, sento che il loro linguaggio, le loro emozioni e le loro sfide riflettono un pezzo di me. Le mie esperienze formative, le gioie e le difficoltà che ho affrontato, le vite di altre persone che ho conosciuto, si intrecciano nei loro percorsi. Questo rende la scrittura un atto intimo e autentico, in cui non solo racconto storie, ma anche il mio bagaglio. Le mie radici, quindi, non sono solo un background; sono la linfa vitale che nutre ogni parola e ogni frase. In definitiva, la mia scrittura è un modo per esplorare e celebrare la mia eredità, per dare voce a tutto ciò che ho ricevuto, che ricevo ogni giorno e che continua a influenzarmi. Attraverso i miei personaggi, riesco a onorare le mie radici e a condividere una parte di me con il mondo, creando un legame profondo tra la mia vita e quelle che invento.
COSA VUOI COMUNICARE CON IL TUO LIBRO? PERCHÉ I LETTORI DOVREBBERO LEGGERLO?
Con il mio libro, desidero trasmettere un messaggio fondamentale: nessuna vita va mai giudicata. Ogni individuo, con le sue esperienze e le sue scelte, merita comprensione e rispetto. I personaggi che ho creato sono veri e imperfetti, rappresentando la complessità della realtà. Siamo tutti “perfetti imperfetti”, ognuno con una storia unica e sfumature che spesso rimangono invisibili agli occhi degli altri. In particolare, esploro il tema delle famiglie imperfette. Queste famiglie possono apparire normali a una prima occhiata, ma dietro la facciata si celano dinamiche intricate e storie personali. L’amore è il filo conduttore che unisce queste famiglie, ma spesso si manifesta in modi inaspettati. Le piccole imperfezioni, un conflitto irrisolto, un segreto custodito, una mancanza di comunicazione, arricchiscono la loro vita quotidiana, rendendole più autentiche e umane. In queste famiglie, anche nei momenti di difficoltà, si possono scoprire valori profondi: la resilienza, la capacità di perdonare, la forza di ricominciare. È nelle imperfezioni che si nascondono le storie più toccanti, le lezioni più preziose. Attraverso i miei personaggi, voglio invitare i lettori a guardare oltre le apparenze, a riconoscere che ogni vita, anche la più ordinaria, è un mosaico di emozioni, esperienze e relazioni che meritano di essere raccontate e comprese. In questo viaggio, spero di far emergere la bellezza che si cela nell’imperfezione e di ispirare una maggiore empatia verso le vite degli altri, ricordando che, alla fine, siamo tutti connessi in questa esperienza umana. Quindi penso che i lettori dovrebbero leggere il mio libro perché nascoste tra pagine leggere ci sono riflessioni importanti.
DI COSA TRATTA IL LIBRO?
Nel mio libro, racconto le storie di Paola e Daniele, due personaggi le cui vite si intrecciano su strade parallele nell’arco di più di 40 anni, dal 1982 ai giorni nostri. Ho scelto di alternare le loro voci, dando a ciascuno un capitolo all’anno, per permettere al lettore di immergersi nelle loro esperienze e di cogliere le sfumature delle loro emozioni. Ogni capitolo è un viaggio nel mondo di Paola e Daniele. Anche se vivono in città diverse e conducono esistenze apparentemente distanti, ho voluto mostrare come ci sia una connessione profonda tra di loro, una sorta di destino che li unisce. Questa connessione si manifesta nei loro pensieri e nelle loro riflessioni, creando un legame che trascende il tempo e lo spazio. C’è un continuo gioco di avvicinamenti e distacchi tra di loro, un po’ come un elastico che si allunga e si ritrae. Ogni volta che le loro strade si incrociano, si sente una tensione palpabile, un potenziale non realizzato che resta in sospeso. Ho voluto esplorare come, nonostante il desiderio di avvicinarsi, entrambi si trovino bloccati da paure, insicurezze e dubbi che spesso accompagnano le relazioni umane. Durante il racconto, il lettore può percepire come queste dinamiche influenzino profondamente le vite di Paola e Daniele. Le loro esperienze individuali, sogni e aspirazioni si intrecciano in una rete di emozioni che, purtroppo, non riescono a concretizzarsi in una connessione reale. I momenti in cui si sfiorano, sia fisicamente che emotivamente, sono carichi di desiderio e tensione, ma rimangono sempre in secondo piano, avvolti da un’ombra di possibilità mai esplorata. Credo che la bellezza di questa storia risieda nella complessità emotiva che ho cercato di trasmettere, un riflesso della realtà delle relazioni umane, dove il destino gioca un ruolo cruciale e le opportunità possono sfuggire in un attimo. In definitiva, non racconto solo le vite di due persone, ma esploro le intricate dinamiche delle emozioni umane, il desiderio di connessione e le sfide nel superare le barriere che spesso ci imponiamo. La storia di Paola e Daniele è un inno alla fragilità e alla bellezza delle relazioni, un viaggio che invita il lettore a riflettere sulle proprie esperienze di amore, paura e coraggio. Spero che, alla fine, ogni lettore si senta toccato e ispirato a esplorare le proprie connessioni, perdite e possibilità.
ESISTE UN LIBRO CHE HA AVUTO UNA GRANDE INFLUENZA NELLA TUA VITA?
Un libro che adoro è “Il piccolo principe”. Lo porto nel cuore per molte ragioni. Innanzitutto, la sua semplicità nasconde una profondità che riesce a toccare le corde più intime della mia anima. Ogni pagina è un invito a riflettere su temi universali come l’amore, l’amicizia e la responsabilità, che sono fondamentali nella vita di tutti noi. I personaggi, così memorabili e ben delineati, hanno un modo di esprimere verità profonde. Il piccolo principe, con la sua innocenza e la sua curiosità, mi ricorda l’importanza di vedere il mondo con gli occhi di un bambino, di riscoprire la meraviglia nelle piccole cose. La volpe, con la sua saggezza, insegna che le relazioni richiedono impegno e cura, un messaggio che risuona fortemente nel mio cuore. Inoltre, il libro offre una critica sottile alla società moderna e alla sua tendenza a perdere di vista ciò che è realmente importante. Ci fa riflettere su come spesso ci lasciamo distrarre dalle convenzioni e dalle aspettative, dimenticando che l’essenziale è invisibile agli occhi. Questo è un insegnamento prezioso che cerco di portare con me nella vita quotidiana. In sintesi, “Il piccolo principe” non è solo un libro; è un viaggio emozionale che mi invita a guardare oltre le apparenze, a valorizzare le relazioni autentiche e a riconoscere la bellezza dell’imperfezione. È un’opera che porto nel cuore, perché ogni volta che la leggo, scopro qualcosa di nuovo su me stesso e sul mondo che mi circonda.
HAI UNA TUA FAN PAGE? HAI UN BLOG? SEI SEGUITO?
Non ho una fan page né un blog, ma gestisco un profilo su Facebook e uno su Instagram, dove condivido immagini e pensieri con una certa regolarità. Anche se sono seguita, non ho un vasto pubblico, poiché non sono molto tecnologica e preferisco mantenere un approccio più personale e autentico nella mia comunicazione. Mi piace interagire con chi mi segue, anche se non sono attiva come altri nel mondo digitale.
UNA CITAZIONE CHE RAPPRESENTI IL TUO RAPPORTO CON LA SCRITTURA
Non voglio apparire presuntuosa, ma faccio fede spesso a una mia personale citazione … “La scrittura è un viaggio interiore, un modo per dare vita ai pensieri e trasformare le emozioni in parole.” La scrittura, per me, è un vero e proprio viaggio interiore. Ogni volta che mi siedo a scrivere, mi avventuro in un territorio sconosciuto, esplorando pensieri ed emozioni che a volte non riesco nemmeno a definire. È un processo profondo che mi permette di scoprire parti di me stessa che non sapevo nemmeno esistessero. Attraverso le parole, riesco a dare forma a ciò che sento, trasformando emozioni complesse in frasi che raccontano una storia. Scrivere è anche un modo per affrontare le sfide della vita. Quando metto su carta le mie parole, sento di poter elaborare le mie ansie, le mie gioie e i miei dolori. Spesso, è come se stessi facendo ordine nella mia mente, chiarendo ciò che vive in me. E in questo processo, trovo una maggiore comprensione di me stesso e del mondo che mi circonda. Ma la scrittura non è solo una questione personale; è anche un modo per connettermi con gli altri. Quando condivido le mie parole, creo un ponte tra me e i lettori. Le storie che scrivo possono toccare il cuore di qualcuno, farlo sentire compreso e meno solo… e questo è incredibile e mi procura forti emozioni. Ogni volta che scrivo, non faccio altro che esplorare e rivelare un pezzo di me stessa, un atto di coraggio e autenticità che mi arricchisce profondamente.